Atto II., Scena VIII.
IL VECCHIO ORAZIO, ORAZIO, CURIAZIO.
ORAZIO.
Quelle sviate femmine, padre mio, voi fermate;
Soprattutto ogni transito prego loro chiudiate.
O gl’importuni fremiti verranno frastornanti
Lo scontro a compromettere con i lamenti e i pianti;
E quel che a noi le vincola farebbe con giustizia
Nojaltri responsabili di codesta malizia.
Di scelta così nobile caro il trofeo si fa,
Se siamo sospettabili da altri di viltà.
IL VECCHIO ORAZIO.
Provvederò. Movetevi; dai vostri siete attesi;
Pensate solo all’obbligo verso i vostri paesi.
CURIAZIO.
Che addio posso rivolgervi? E tramite che omaggio…
IL VECCHIO ORAZIO.
Ah! non vogliate togliermi adesso il mio coraggio;
A rafforzarvi l’animo mancano a me argomenti;
Né il cuore riesce a esprimere più fermi sentimenti;
In quest’addio di lacrime s’empiono gli occhj miei.
Compite il vostro incarico; il resto sta agli Dèi.
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