
Una che lavora veramente. Prendete esempio, cialtroni!
Il tempo non passa invano; e se lo dico io, che oramai conto la bellezza di 136 primavere & rotte. Ricordo la prima volta che incontrai Riccardo Capirone; era inverno, mi recavo all’emergenza freddo in s.da delle Ghiacciaje — l’incrocio tra corso Lecce / corso Potenza e corso Regina Margherita (che anche lei mangiava con le dita, non dimentichiamocelo mai) è zona di battimento abbastanza intenso — , e mi si avvicinò, roteando il marsupio, sotto quella gru azzurra, fluorescente nella notte depressiva, invitando:
“Vieni?“.
“E tu, quanto mi dài?” gli chiesi.
Quanto non rimase basito? Il povero Riccardo! Continua a leggere
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