http://www.youtube.com/watch?v=gilIYobEmO8
3. IL SUCCESSO
[Cercando cercando. Paolo Poli: Negli anni Sessanta era Milano la città che ha dato da vivere a tutti i teatranti, invece poi negli anni Settanta è diventata Roma, una città dove si faceva il teatro in soffitta, il teatro in cantina, il teatro nella chiesa sconsacrata, in un cortile, purché non fosse colle poltroncine, fosse scomodissimo… mia sorella ci ha preso persino la scabbia, una malattia rarissima].
[Canzone: “Sanzionami questo”].
Natalia Aspesi: Io non sapevo assolutamente chi fosse, sono andata da spettatore a vederlo, e a me questa bellissima ragazza vestita prima da contadinella, poi da… santa Rita, che era lui, invece, mi aveva assolutamente entusiasmato.
[Rita da Cascia: sola al mondo]
Sì, fece molto scandalo: primo perché, appunto, era un travestito, si travestiva, cioè faceva la donna, e poi perché questa santa Rita era una sporcacciona tremenda, vista da lui, peccatrice… [ride]
[Rita da Cascia: “… ti ricorderai di me in cielo?…”].
Lucia Poli: Fu Oscar Luigi Scalfaro che… denunciò per… questo spettacolo per vilipendio alla religione.
Paolo Poli: Erano i democristiani doc, vecchia maniera: tutti di un pezzo, e quindi la religione non si tocca. Io l’ho toccata: ho sbagliato – per lui. Chissenefrega, non porto rancore.
[Rita da Cascia: “Tua, fra le braccia tue”].
Lucia Poli: C’erano gli intellettuali, che naturalmente impazzivano, e c’era, invece, una piccola parte di pubblico, borghese, benpensante, più chiuso più, non so dire come, più osservante, più tradizionalista, che veniva scandalizzato ma erano veramente molto pochi.
[Babau: l’angelo del conformismo].
Marco Messeri: Paolo aveva una madre francescana, che, credo, si sia fatta mettere al cimitero vestita da terziaria, e… e quindi Paolo ha mangiato pane e religione sempre, come è anche nei toscani, perché poi i toscani spesso sono rispettosi della religione, e… a parole invece bestemmiano di continuo.
[Babau: presentazione].
Lucia Poli: Fu trasmesso sei anni dopo che lui l’aveva registrato perché lì c’erano dei frammenti dei suoi spettacoli dove si vedeva lui travestito da donna, e lì già comincia… anche se erano gli anni Settanta, la televisione non era più così… chiusa.
[Babau: “Fiocca, la neve fiocca”].
Marco Messeri: Sul fatto delle intonazioni Paolo Poli è un usignolo, e intonare come fa lui con dei fiati lunghi, insomma, è molto difficile, ed ha i suoni suoi, anzi, le prime volte che l’ho frequentato son tornato a casa mia e parlavo come fa anche lui… oioi … nananà… nananù-na… con tutta la… i suoni… di Paolo.
[Il buono e il cattivo: “Fru fru”].
Milena Vukotic: Ho lavorato con lui soprattutto in teatro, ci siamo conosciuti però prima in televisione, facevamo delle favole.
[Uoki toki, con la Vukotic: “Ecco il regolamento”].
[I tre moschettieri: sigla].
Marco Messeri: [ride] No, era… carino, era carino, era … il rapporto tra lucia e paolo è … è abbastanza buono sempre, insomma, e… poi c’era milena vukotic e… ed io… e in realtà siamo sempre andati d’accordo
[I tre moschettieri: Poli presenta: Così io e i miei compagni nonostante che non siamo più di primo pelo siamo regrediti allo stadio infantile travestendoci in mille modi scambiandoci mantelli e baffi per sceneggiare questo romanzo a puntate dumas ci mise sei mesi a raccontarlo siccome allora non c’era la televisione si servì dell’appendice del giornale il Siècle noi dureremo molto di meno, state tranquilli].
[I tre moschettieri: “Fatevi in là, vile bifolco”].
Marco Messeri: L’operazione l’abbiamo fatta tutta d’un fiato, fa… capìto, quasi improvvisando, dice: ora c’è da fare il guercio [mima]… era veramente come le marionette, uscire fuori e ritornare, uscire e rientrare…
[I tre moschettieri: “Ah Parigi, cominciamo bene”].
Milena Vukotic: Scambiavamo delle parti… è stato un bel lavoro anche non, non facilissimo perché… era in televisione, con la regia di Santo Sequi. Paolo non è un improvvisatore, per cui… bisogna essere preparati.
[I tre moschettieri: decreto].
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