IL FVTVRO. Chiunque ne ha uno solo; io ne ho due, Uno che è a breve termine, ha di piombo La tinta, e lo preannuncia un tetro rombo, Carta & inchiostro le interiora sue. Stolido e senza prole, come il bue, Passato del suo ungue il gran rimbombo, Se nel sonno perenne poi non piombo, O non corro a buscarmi Aids o lue, Ne verrà un altro, che ha strepiti d’armi, Allucinate veglie, dì d’affanno; Non l’intravedo, e già vuol spaventarmi. Cerco incontrare il primo in capo all’anno; Quanto al secondo, a costo di rifarmi, Spero da buono in qualche bel malanno.
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