All’annunciarsi dell’Autunno, riscontrava che allo stagionale risvegliarsi dei Venti e al ritorno in massa dei Torinesi dalle Vacanze Estive, faceva curioso e pressoché incredibile Riscontro una quantità di casi d’incomodissime Flatulenze; & faceva tra sé qualche Riflesso.
Sonetto.
Eolo irritato all’opera ritorna, Sbuffa al pensar le prossime fatìche, Abbandonando ormai le grotte antiche In cui d’estate placido soggiorna. Ma con ben altre raffiche si scorna, Che scorron non soltanto in plaghe apriche, E che non sempre (all’uomo più nemiche) In campo aperto il nume o sperde o storna. Nati da estuosi torpidi fermenti, Dall’alvo arso che li ospita e disserra Figlia anche l’uomo contro l’uomo i venti! Se, d’Eolo a contrastar l’aperta guerra, Gli sbatto in faccia ermetici battenti, V’è un peggior vento, che mi sbatte in terra.
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